6 Piccoli Pezzi per Arpa
8 Aprile 2021Wilhelm Posse
6 Piccoli Pezzi per Arpa
- Curatore: Anna Pasetti
- Editore: Ut Orpheus
- Codice: MAG 266
- € 11,00
La produzione compositiva per arpa di Wilhelm Posse è ricca e variegata, e spazia dai pezzi facili dedicati ai suoi studenti ai brani virtuosistici da concerto; si devono inoltre ricordare le sue opere didattiche, in particolare i ‘Sei piccoli Studi’ e gli ‘Otto grandi Studi da Concerto’, universalmente conosciuti.
Non è facile tracciare un bilancio della sua eredità nel mondo dell’arpa internazionale. Da un lato la sua visione tecnica di virtuosismo unito a una grande stabilità della mano e rigore delle diteggiature ha certamente contribuito allo sviluppo della tecnica arpistica del 900, dall’altro lato, il suo uso dei pedali, spesso azionati a due insieme con lo stesso piede (tecnica molto antica di origine francese), è risultato via via sempre meno agevole sulle arpe moderne. Dal punto di vista invece del suo contributo al repertorio per arpa, la costante rincorsa al pianoforte ha condizionato pesantemente la sua produzione compositiva, facendogli tralasciare del tutto gli effetti idiomatici della musica arpistica dell’800 (tranne l’uso sporadico dei suoni armonici), che pure erano tanto amati dal suo amico Liszt nelle composizioni di Parish Alvars.
Non è facile tracciare un bilancio della sua eredità nel mondo dell’arpa internazionale. Da un lato la sua visione tecnica di virtuosismo unito a una grande stabilità della mano e rigore delle diteggiature ha certamente contribuito allo sviluppo della tecnica arpistica del 900, dall’altro lato, il suo uso dei pedali, spesso azionati a due insieme con lo stesso piede (tecnica molto antica di origine francese), è risultato via via sempre meno agevole sulle arpe moderne. Dal punto di vista invece del suo contributo al repertorio per arpa, la costante rincorsa al pianoforte ha condizionato pesantemente la sua produzione compositiva, facendogli tralasciare del tutto gli effetti idiomatici della musica arpistica dell’800 (tranne l’uso sporadico dei suoni armonici), che pure erano tanto amati dal suo amico Liszt nelle composizioni di Parish Alvars.